giovedì 15 ottobre 2015

L'Utilità Inutile


Spesso i sentimenti di inadeguatezza derivano dal desiderio di utilità, spesso sento dire: "qualunque cosa faccia, non serve a niente".
 Se cerco di obiettare, per sfatare falsi miti, le risposte diventano più dettagliate: "Perché sforzarmi: i miei sforzi non danno frutti. I miei tentativi di cambiare qualcosa sono andati falliti. Per tanto che faccia non ne cavo niente. Ogni iniziativa a cui mi sono applicato si è rivelata inutile. Perché dovrei ancora, non vedo risultati positivi non vedo utilità"; ed ancora, refrain, manfrine e ritornelli.
Bene,
l'utilità non è la misura con cui si valuta l'agire significativo: il bene si mostra raramente come immediatamente utile.
 Il bene va scelto di per sé, senza sbirciare verso i successi ed i vantaggi "che potrebbero arrivarmi". Gli sforzi, le iniziative ed i tentativi positivi agiscono su di un piano che trascende la categoria del "gradevole" verso quella del "catartico".
Chi procede rettamente in ciò che ha senso non ha bisogno di alcun effetto evidente, dato che il suo animo si rigenera spontaneamente ma di nascosto, senza false ricompense momentanee.
Chi abbandona la fissazione sull'utilità è di nuovo abbastanza "Potente" per scegliere la possibilità più ricca di senso della propria esistenza quella che non gli frutterà nulla, anzi quella che sarà assolutamente infruttuosa, ma che proprio per questo potrà guarire la disperazione.




Nessun commento:

Posta un commento