lunedì 31 agosto 2015

Cose Semplici fine

Era così semplice da spiegare.
Nelle uscite quotidiane, rivedo uscire la curiosità dell'infanzia e dell'adolescenza. Mi riapproprio dell'istinto animale, lasciando alle spalle il rumore di fondo e riassaporo la voglia di scrutare il circostante con tutti sensi. Non trascuro il rapporto con il prossimo, ma preferisco l'esplorazione del territorio guidato dai sensi ed in simbiosi con la Lupa (lei si ...istinto puro)

sabato 29 agosto 2015

Cose semplici continua

Iniziai quest'ultimo intitolandolo cose semplici, nel percorso mi incasinai la vita e lo chiusi con un continua. 
Ora rileggendolo debbo riconoscere che, chi lo legge senza conoscermi ( e credo che siano i più, dato che l'indirizzo l'ho dato a pochi conoscenti) può capire ben poco di ciò che scrissi. Concludo così tornando alle cose semplici. Ho ripreso le mie uscite quotidiane ed ho ritrovato un amico, non che pensassi di averlo perso. Pensavo fosse semplicemente preda dei pensieri propri, una persona conosciuta nel corso della vita, non per intenderci un amicizia dell'infanzia o dell' adolescenza. Un qualcuno che è parte di me. Chiudo affrontando con coraggio i giorni più brutti della settimana (il fine settimana) forse brutti proprio per una fine. Un giorno parleremo anche di questo, per ora mi rammento di uscire di mattino presto con la Lupa. 


sabato 15 agosto 2015

Cose semplici

Quando inizio la mia camminata mattutina, si cammino: passi lunghi e ben distesi, passo veloce ma non è corsa non è running! Quindi abitualmente io e Lunic@ usciamo di buon mattino e non usiamo cuffie non ascoltiamo ne radio ne musica. Ci piace ascoltare anzi sentire il circostante. Mi ricordo che da piccolo osservavo ogni cosa, sentivo ogni cosa: era un sentire dell'olfatto, del tatto, visivo, uditivo, del gusto, del cuore empatico ed anche la percezione istintiva. In questo caso ci viene in aiuto il " to feel " anglosassone. Credo che il feel renda piú l'idea di tutti i cinque sensi tradizionali piú il sentire empatico e quello istintivo, che anche se simili non sono esattamente la stessa cosa. Da piccoli era molto facile prestare attenzione a tutti i sensi, era un continuo scoprire emozioni nuove, date appunto da tutti indistintamente i 5 sensi, più l'empatia che implica la vicinanza di un altro essere vivente, (l'adolescenza amplifica l'esperienza, anche sino all'inganno) e l'istinto che se ben ascoltato anticipa la percezione degli eventi che potrebbero accadere in un imminente futuro.
E' come tornare indietro nel tempo, imparare ad annusare il territorio circostante, qualcuno dice che: ogni ora del giorno e della notte ha un odore diverso, ed è vero, chiaro che il luogo deve essere il solito. Qualche luogo profumato altro puzzolente, il variare della temperatura e dell'umidità fa salire o scendere i valori di acidità o di evaporazione piuttosto che l'arrivo della pioggia. Il fruscio delle foglie, potrebbe essere generato dal vento o dal passaggio di animali oppure uccelli spaventati che si innalzano in volo.
Sono cresciuto in una piccola fattoria i miei compagni di giochi erano spesso animali da cortile, adoravo vederli crescere ed interagire con loro. Mi piaceva d'estate rincorrere le lucciole sino in fondo all'orto e ricordo che rimanevo incantato ad osservare le metamorfosi di alcuni insetti od animaletti, dei girini in rane, della cicala è sorprendente la velocità con cui si libera del bozzolo ma ancor più veloce e magica è la crescita delle ali, 5 minuti per nascere mettere le ali e cambiar colore: sembra la magia di uno sviluppo fotografico quando sulla carta vedi prendere forma l'immagine, appare piano piano a vista d'occhio, così fa la cicala. Se volete osservarla questo è l'indirizzo di un filmato di 6 minuti: metamorfosi di una cicala. https://www.youtube.com/watch?v=8aIyD5OUDug.
Così mi sembra di riprendere a poco a poco la dimestichezza la naturalezza del rapporto con la natura con i sensi predisposti alla percezione. E prezioso diventò il silenzio, la calma, il buio, l'odor di terra odor di grano citazione di "Impressioni di Settembre" PFM. A suivre!

giovedì 13 agosto 2015

Morire per un T.S.O.

A volte le notizie vengono date velocemente, in modo frammentario e spesso non viene evidenziata la gravità dei fatti, come il caso in questione si presume dovrebbe richiedere. Non voglio entrare nel merito di come viene svolto il mestiere di giornalista perché ciò richiede un post apposito ed anche perché  ci sono pure giornalisti buoni che svolgono con abnegazione il proprio lavoro e sopratutto non è il tema su cui vorrei soffermarmi. Anche se Sono indignato anche perché non è stato data la giusta importanza al caso in questione. Morire per un T.S.O. Sembra un acronimo innocuo, era un acronimo innocuo sino a pochi giorni fa. Mi spiego meglio, per TSO si intende:Trattamento sanitario obbligatorio di solito viene usato per ricoverare in modo coatto chi, oltre ad essere molesto o compiere reati è in condizioni psichiche alterate (va specificato che per avviare un TSO serve la firma congiunta di un medico psicologo o psichiatra e del Sindaco. Alla prova dei fatti a volte basta una semplice telefonata). Fatta questa breve premessa vengo ai fatti.


 Tratto da La Repubblica-Torino-Morto di Trattamento sanitario obbligatorio. Andrea Soldi, un “gigante buono” di 45 anni e 150 chili di peso, è morto così secondo le testimonianze degli amici del bar Ari’s di via Bari, non distante dal centro di Torino, che questa mattina ne hanno pianto la scomparsa. “Sono venuti con una macchina nera – racconta, arrabbiata e dolente, un’amica, Maria Terezia – sono scesi e si sono avvicinati alla panchina su cui era seduto Andrea. Un agente gli è andato dietro, l’ha afferrato per il collo, finché è diventato nero. La lingua gli usciva dalla bocca. Poi l’hanno buttato giù, faccia a terra, vicino alla panchina. Lo hanno ammanettato dietro la schiena, come se dovessero portarlo in galera. È arrivata l’ambulanza, che era ferma qui davanti, e l’hanno caricato. Ma lui non si muoveva”. Al suo arrivo al pronto soccorso dell’Ospedale Maria Vittoria, specificava ieri sera con una nota ufficiale la direzione dell’Asl 2 , Andrea “era già in arresto respiratorio”. In tanti hanno assistito ieri pomeriggio a quanto è accaduto ai giardinetti di piazzale Umbria, durante l’intervento degli agenti della polizia municipale, chiamati dal centro di salute mentale dell’Asl 2, dello psichiatra e dei sanitari del 118. Andrea, per i tanti che lo conoscevano, perché ogni giorno quella panchina, la prima, era la sua, era “un gigante buono”. “Era tranquillo – aggiunge Maria Terezia – non faceva niente di male a nessuno, stava qua al bar, o seduto sulla sua panchina, a volte chiedeva una sigaretta. Era una presenza amica”.

Interviene con una nota anche il senatore Luigi Manconi: "Non si deve morire di trattamento sanitario obbligatorio" scrive, ricordando un episodio analogo accaduto il 30 luglio nella bassa padovana. "Fatti simili - sostiene Manconi - sono tutt'altro che rari e che, in molte circostanze, interventi di quella natura vengono adottati con ricorso eccessivo e immotivato a metodi violenti. È più che mai concreto il rischio che un dispositivo, come quello del trattamento sanitario obbligatorio nato a tutela del paziente, si trasformi in una sorta di illegale fermo di polizia. Con i rischi conseguenti".

Purtroppo mentre stavo scrivendo mi è giunta conferma di quanti episodi analoghi sono elencati in rete. Domani anzi già oggi di Andrea Soldi non si parla più, a questa si sovrappongono altre notizie.
Io avverto un dolore come avessero ucciso un amico, una persona cara!

domenica 9 agosto 2015

Selva di Filetto e Cani da Pastore delle Apuane

Oggi sfidando la canicola estiva ci siamo addentrati nella Selva di Filetto, a dispetto del nome che può apparire tenebroso. Trattasi invece di accogliente castagneto secolare di grandi dimensioni. Ad accogliere i visitatori un imponente Monolite in arenaria con incastonata edicola. Questa epigrafe reca incisa nel bronzo una poesia dedicata alla Selva di S.Genesio di Filetto di Villafranca Lunigiana in particolare ed alla Terra che la circonda tra le Apuane il mare ed il fiume Magra in generale. Terra ricca di storia tendente ad accogliere chi viene in pace. 
Domenica 9 Agosto in questa Selva
Il “Gruppo Cinofilo Santa Lucia” di Villafranca (MS) organizza infatti il tredicesimo trofeo della Lunigiana,mostra canina nazionale aperta a tutte le razze.
Anche per l’edizione 2015 è molto attesa la partecipazione del Cane da Pastore delle Alpi Apuane, antichissima razza autoctona della Lunigiana, dalle spiccate attitudini al lavoro in particolare per la conduzione di greggi.
Sebbene la razza non sia ancora ufficialmente riconosciuta, gli esemplari presenti si cimenteranno con le altre razze canine del Gruppo 1 (Cani da Pastore e Bovari). Parteciperà all’evento l’Associazione Culturale Antichi Mestieri Pastorali con il suo presidente Vittorino Meneghetti, che ha promosso il progetto per il riconoscimento ufficiale della razza.
Una mostra speciale sarà inoltre dedicata ai più simpatici cani “fantasia” (meticci). 
All'evento ha partecipato anche LUNIC@, distinguendosi per simpatia affetto e bontà: in tutto ha collezionato 3 premi, siamo stati sommersi d'elogi e mi ha riempito d'orgoglio. In basso a sinistra LUNIC@ in un momento di relax post esibizione. A destra Particolare dell'epigrafe



Durante la manifestazione ho avuto modo di conoscere da vicino alcuni splendidi esemplari di cani da Pastore delle Apuane, volevo parlarne in questo post ma l'argomento richiede un post specifico. Complimenti all'organizzatore della manifestazione Vittorino Meneghetti Presidente di ACAMP Associazione Culturale Antichi Mestieri Pastorali.

venerdì 7 agosto 2015

Diritti Violati

Copiato da Repubblica di Martedì 4 Agosto 2015

Per chi non riuscisse a leggere bene, c'è ancora un buon margine di ingrandimento.
Non aggiungo commenti.
Comunico che: dopo i dovuti accertamenti di autenticità del racconto e sempre dopo un accurata ricerca di riferimenti adeguati. Mi metto a disposizione nel ruolo di Volontario per aiutare chi avesse bisogno.










giovedì 6 agosto 2015

Il ritorno del Guerriero

Dopo essere disceso nell'Ade per 4 lunghi anni, di cui gli ultimi 2 nel girone più profondo. Con un tumore al fianco, le persone più care pronte a spararmi addosso ad ogni piè sospinto, con la mente presa e persa in pensieri circolari senza via d'uscita apparente. Quante volte invocai la Nera Signora che mi portasse via con Lei. Ed invece niente non era il momento neanche questa volta. Eraclito disse "Il carattere di un uomo è il suo destino", non ho mai pensato di avere un gran carattere. Eppure da 6-8 mesi a questa parte è iniziata una lenta risalita fino ad arrivare sin qui.


Non ho mai pensato di raggiungere questi risultati anzi non ho mai creduto di uscirne vivo.Vasco Rossi direbbe "E GIA' ...SONO ANCORA QUA'!".
In un momento di lucidità ho iniziato a darmi da fare: al mattino presto (per il caldo) vado a camminare con la Lupa, all' inizio piano ed ora aggiungo qualche 100 metri la giorno. E' proprio vero (l'ha sempre detto il mio medico: è come una droga una volta che inizi seriamente non né puoi fare più a meno). Mi ha aiutato tanto anche il lavoro di volontariato, da tempo volevo rendermi utile nel sociale.
Ora pubblico così ma presto appena trovo una foto voglio farvi vedere in che condizioni ero, anche se qualcuno lo ricorda bene, peccato che quelle mentali (di condizioni) non si possono fotografare. Un amica conosciuta da poco mi aiuta nei progetti, sopratutto ora sembra stia prendendo vita un progetto in particolare a cui tengo molto, progetto che per ora non voglio esporre per scaramanzia.
Così sono rimasto con i gatti la Lupa e lo Scarabeo. 

Quest'ultimo per ricordarmi che è l'ultima vita che mi è rimasta. Sono risorto tante volte, come l'araba fenice dalle proprie ceneri e questa è obbiettivamente l'ultima.

 Come dicevo prima: ci sono alcuni progetti in corso due in fase prettamente onirica, uno invece ha superato la fase embrionale, giorno per giorno sta prendendo forma e presto sarà pronto per essere, esposto, presentato per poter venire approvato, la superstizione richiede il silenzio. In realtà ciò nasce dalla paura che ti rubino l'idea. 
Voglio concludere però con ciò che mi è rimasto addosso dopo l'inferno: la sensazione è quella di una ferita, ed una ferita è un apertura. Una ferita è anche una bocca, una qualche parte di noi sta cercando di dire qualcosa, sono cicatrici. Un'altra apertura a qualcosa che mette alla prova la nostra vitalità. Che sonda la nostra capacità di comprensione. Che espande la nostra intelligenza. Socrate oppure James Hillman direbbero: che la sofferenza venga dal nostro Daimon o Anima che ci spinge ad andare oltre a fare di più di quanto il se umano vorrebbe!
Il guerriero è tornato, solo così si sente vivo!


lunedì 3 agosto 2015

Una Società impasticcata!


L'atto così semplice familiare fa rientrare l'operazione nella normalità.
 Una pastiglia per il mal di testa, un'altra contro la depressione, un'altra per dimagrire...le nostre case rigurgitano di pasticche tra le quali può star bene anche quella del buon compleanno con sballo incorporato. In altre parole la droga è entrata nella nostra normalità scellerata fatta di adulti alla ricerca di una definizione, di ruoli intercambiabili e sempre più improbabili, di mancanza totale di certezze e non solo quelle economico-lavorative, ma tutte fino a quelle di genere. La droga si riduce sempre più a problema individuale piuttosto che sociale, ne è conferma la diminuzione di interesse da parte dei media e non solo economico da parte delle istituzioni. Il Cocoricò chiuso fa tanto pensare alla stalla chiusa dopo che i buoi sono scappati e come tutti i giorni sono mescolati a tutti gli altri animali, che popolano la nostra inconcludente e squallida prateria postmoderna.
Lamberto Lucaccioni aveva 16 anni Rita Felici 23 Massimo Galli 21.... a suivre.
Ieri ho scritto continua.
Nel frattempo però attorno a questo evento sconcertante si è acceso tutto il web, ne consegue anche tutti gli altri media. A questo punto, ogni mio commento diventa inopportuno. Sopratutto finisce nel calderone dei: cinguettii, brusii, blog, sottoblog, post e malpost e come spesso succede "il troppo soffoca l'indispensabile. Lo prendo come impegno il post continua, il tema va chiarito ed approfondito ma in tempi e modalità opportune. Niente applausi per favore ma un po' di silenzio come si conviene ad un funerale ed ad un lutto. Ciao Luca, ti ricorderemo come i nostri morti. Che la tua morte non sia dimenticata.
E quando calerà il silenzio...A suivre

domenica 2 agosto 2015

Quel 2 Agosto 1980

Quel giorno, alla tenera età di 20 con la spensieratezza, la luce negli occhi e l'arroganza della gioventù. Al casello autostradale di Bolzano riuscimmo (io e due amiche) appena in tempo a salire sull'auto di un gentile sconosciuto diretto a Vienna. La notizia deflagrò attraverso la radio di bordo.
Si spense quella luce e perlomeno per quel giorno prese il posto dell'indignazione, della rabbia, dell'odio.
Il giorno dopo a "Bad Voslau" cittadina alle porte di Vienna, partecipammo ad uno stage, un symposium di artisti provenienti da ogni parte del mondo. Fu una loro delegazione a proporci un concerto da svolgere nell'anfiteatro (in fase di ultimazione) costruito per accogliere le sculture ultimate sul posto.Riuscimmo ad organizzare il tutto per la sera.
Nel momento di silenzio lessero ognuno nella propria lingua un tratto del sermone di John Donn :

Nessun uomo è un'Isola,
intero in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
una parte della Terra.
Se una Zolla viene portata via dall'onda del Mare,
la Terra ne è diminuita,
come se un Promontorio fosse stato al suo posto,
o una Magione amica o la tua stessa Casa.
Ogni morte d'uomo mi diminusce,
perchè io partecipo all'Umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana:
Essa suona per te.John Donne

Lì Quel giorno la campana suonò per tutti noi : Giapponesi, Bulgari, Italiani, Sud Africani,Austriaci, Canadesi, Argentini Inglesi and so on. Idealmente quel giorno il Mondo si strinse attorno ai morti ed ai feriti.
Noi invece in un attimo divenimmo tutti un po' più vecchi!

La mia Famiglia!

Una casa a due piani, ora che si avvicina la festa del 15 Agosto mi preparo ad una pulizia totale, si lo so in clamoroso ritardo rispetto alle consuetudini : ricovero vesti invernali e sopratutto una revisione generale della casa; partendo dal concetto minimalista della cucina e bagno, naturalmente la prima cosa è lo sgombero del superfluo. Per poi raccogliere il necessario. Il risultato dovrebbe essere, sfruttare le strutture esistenti e recuperare spazi vuoti dando così un senso di profondità, luce e vivibilità alla casa.
Ma mentre mi immedesimo e mi immagino disteso nella “nuova casa”, penso come staranno anche gli esseri viventi che abitano queste mura. Queste quattro righe le ho buttate giù per me, per scaricarmi un po’ in una sera di quelle in cui ti si accende la mente come un frullatore e proprio come questo: taglia sminuzza frulla i pensieri parole concetti senza portare a niente se non ad un forte senso di disperazione ed impotenza. Ho notato che in questi momenti scrivere ti serve a fermare quel maledetto frullatore ed a farlo funzionare come un cervello e come tale esprimere concetti. Qualcuno dirà ( Eh... hai scoperto l’acqua calda!) ed in fondo è vero.
Dicevo gli abitanti fissi, stanziali sono:
quattro pollastrelle Rosse (almeno loro) di nome Cò,Cò,Cò,Cò e tutti i santi giorni oltre a rispondermi quando le chiamo mi donano un ovetto ciascuna.
I pesci: loro un po’ bianchi, rosa e Rossi. Vivono sontuosamente in una grande vecchia vasca di cemento costruita per irrigare quando non era così facile accedere all’acqua. Per darvi l’idea delle dimensioni, da piccolo era
la mia piscina estiva. Loro non hanno nomi, li ho accolti quando qualcuno (con la scusa della vasca capiente) se né liberò. Da uno due, tre, quattro, cinque poi non sò ma ad ogni modo si sono riprodotti ed ora tra grandi e piccoli dovrebbero arrivare a 20. Non ci crede nessuno, ma anche loro fanno compagnia, ad osservarli se né ricava un senso di pace tranquillità e serenità, sopratutto se l’acqua è pulita. I gatti li vedono invece come una bella e buona colazione e sopratutto Miro prova a dedicarsi alla pesca ma credo, con scarsi risultati.
Miro:

fresco lucente delle sue e delle
altrei leccate, sempre in
bilico tra istinto cacciatore e dolcezza: vuol farsi accarezzare ma spesso gli sfuggono graffi e morsetti. Bello e fiero, infaticabile cacciatore, tutt’uno con il suolo quando prepara l’attacco con cura per farsi statua immobile come il Sacro Egizio; stiloso come il mai troppo compianto Bino! Il suo manto bianco e nero sembra indossato tanto è elegante il suo incedere: In una parola: Il Gatto!
Miro il fedele...Mah della bellissima compagna, Lei a differenza approfitta del momento in cui mi sdraio per avvicinarsi già in piena effusione, tradotto: “voglio grat. e carezze” coccolona. Per Miro: “madre” amante amica, seducente Troia, aulicamente Gatta. Coda eretta culo in fuori..... Cosciacorta Sissi!
Per ultima ma non per questo meno importante, anagraficamente la più piccola del gruppo ma con 19 Kg. di stazza(mi debbo trattenere, debbo trattenermi dal fluire spontaneo degli elogi e questo non è giusto, perché anche se non possono leggere né sentire ciò che sono e danno in termini di affetto li eguaglia. Quindi mi limiterò ad elencare:
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Canide dal pelo chiaro striato di grigio, trotterella come una donzella; coda, riposta in mezzo alle gambe quando al passo od a riposo annusa il territorio, si erge alta e ricurva verso la testa come una sciabola ottomana nel trotto od al galoppo. Circospetta, elegante nel suo essere selvaggio in due parole.... LUNIC@... La Lupa!