giovedì 13 agosto 2015

Morire per un T.S.O.

A volte le notizie vengono date velocemente, in modo frammentario e spesso non viene evidenziata la gravità dei fatti, come il caso in questione si presume dovrebbe richiedere. Non voglio entrare nel merito di come viene svolto il mestiere di giornalista perché ciò richiede un post apposito ed anche perché  ci sono pure giornalisti buoni che svolgono con abnegazione il proprio lavoro e sopratutto non è il tema su cui vorrei soffermarmi. Anche se Sono indignato anche perché non è stato data la giusta importanza al caso in questione. Morire per un T.S.O. Sembra un acronimo innocuo, era un acronimo innocuo sino a pochi giorni fa. Mi spiego meglio, per TSO si intende:Trattamento sanitario obbligatorio di solito viene usato per ricoverare in modo coatto chi, oltre ad essere molesto o compiere reati è in condizioni psichiche alterate (va specificato che per avviare un TSO serve la firma congiunta di un medico psicologo o psichiatra e del Sindaco. Alla prova dei fatti a volte basta una semplice telefonata). Fatta questa breve premessa vengo ai fatti.


 Tratto da La Repubblica-Torino-Morto di Trattamento sanitario obbligatorio. Andrea Soldi, un “gigante buono” di 45 anni e 150 chili di peso, è morto così secondo le testimonianze degli amici del bar Ari’s di via Bari, non distante dal centro di Torino, che questa mattina ne hanno pianto la scomparsa. “Sono venuti con una macchina nera – racconta, arrabbiata e dolente, un’amica, Maria Terezia – sono scesi e si sono avvicinati alla panchina su cui era seduto Andrea. Un agente gli è andato dietro, l’ha afferrato per il collo, finché è diventato nero. La lingua gli usciva dalla bocca. Poi l’hanno buttato giù, faccia a terra, vicino alla panchina. Lo hanno ammanettato dietro la schiena, come se dovessero portarlo in galera. È arrivata l’ambulanza, che era ferma qui davanti, e l’hanno caricato. Ma lui non si muoveva”. Al suo arrivo al pronto soccorso dell’Ospedale Maria Vittoria, specificava ieri sera con una nota ufficiale la direzione dell’Asl 2 , Andrea “era già in arresto respiratorio”. In tanti hanno assistito ieri pomeriggio a quanto è accaduto ai giardinetti di piazzale Umbria, durante l’intervento degli agenti della polizia municipale, chiamati dal centro di salute mentale dell’Asl 2, dello psichiatra e dei sanitari del 118. Andrea, per i tanti che lo conoscevano, perché ogni giorno quella panchina, la prima, era la sua, era “un gigante buono”. “Era tranquillo – aggiunge Maria Terezia – non faceva niente di male a nessuno, stava qua al bar, o seduto sulla sua panchina, a volte chiedeva una sigaretta. Era una presenza amica”.

Interviene con una nota anche il senatore Luigi Manconi: "Non si deve morire di trattamento sanitario obbligatorio" scrive, ricordando un episodio analogo accaduto il 30 luglio nella bassa padovana. "Fatti simili - sostiene Manconi - sono tutt'altro che rari e che, in molte circostanze, interventi di quella natura vengono adottati con ricorso eccessivo e immotivato a metodi violenti. È più che mai concreto il rischio che un dispositivo, come quello del trattamento sanitario obbligatorio nato a tutela del paziente, si trasformi in una sorta di illegale fermo di polizia. Con i rischi conseguenti".

Purtroppo mentre stavo scrivendo mi è giunta conferma di quanti episodi analoghi sono elencati in rete. Domani anzi già oggi di Andrea Soldi non si parla più, a questa si sovrappongono altre notizie.
Io avverto un dolore come avessero ucciso un amico, una persona cara!

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